Forse non tutti sanno che, negli ultimi mesi, sono stato presissimo perchè la mia azienda si è occupata totalmente del rilascio del nuovo sito di style.it. Posso affermare senza ombra di dubbio che è il progetto piu complesso che abbia mai affrontato con Umbraco. Con qualche ombra di dubbio, posso affermare che è uno dei progetti più complessi che conosca in generale, sviluppato con Umbraco. Se qualcuno sta pensando al novello ASP.NET, la grande differenza tra i due è che ASP.NET è utilizzato e editato da gente che, più o meno, capisce quello che sta facendo. Style ha invece dietro di se una batteria di 30 redattori veri, cioè giornalisti che usano il PC per impaginare con Publisher. Questo è stato lo scoglio più insormontabile, che ci ha portato alla creazione di un numero impressionante di custom data type incredibilmente complessi, ed alla gestione di contenuti editoriali automatici e semiautomatici abbastanza complessi.
Tralasciando le magagne di sviluppo, che verranno sicuramente affrontate nei prossimi miliardi di post che farò su questo CMS, uno dei problemi principali che ci ha afflitto è la scarsità delle performance del backend. La rete interna del cliente non è il massimo e spesso si avevano degradazioni non imputabili al CMS, ma a fattori esterni.
L’onnipresente Niels, in un suo post del lontano 2007, ci ha fornito la soluzione: aggiungere l’expire a 7, o più, giorni sugli elementi comuni di Umbraco direttamente in IIS. Non tutti, attenzione, perchè anche molti css (tipo quelli sotto umbraco\css) sono gestiti in maniera dinamica. Nel post spiega esattamente quali cartelle possono subire questa variazione. Vi assicuro che le differenze in termini di performance sono chiaramente visibili!